L’ invito del vescovo Toso: in platea Bonanni, Fioroni e Pisanu Cambiare il passo «Se non si riesce a riformare i partiti, meglio pensare a qualcosa d’ altro»
CITTÀ DEL VATICANO – Finita la Dc, la «diaspora» dei cattolici in politica è diventata un dato di fatto. «Un dogma», buttano lì in sala, e non in senso positivo. Ma ora, attenzione, è finita anche questa fase: tra le «condizioni» per formare la «nuova generazione di politici cattolici» auspicata dal Papa, c’ è «il superamento dell’ ideologia della diaspora». E il vescovo Mario Toso, salesiano assai vicino al segretario di Stato vaticano e confratello Tarcisio Bertone, nonché presidente del pontificio consiglio Giustizia e pace, alza lo sguardo: si tratta di superare anche «il convincimento velleitario» che basti «l’ unione morale degli intenti». Non basta, come dimostra l’ «irrilevanza» dei cattolici «disseminati in varie aggregazioni partitiche». Serve piuttosto una «unione morale esterna» che «si concretizzi in alleanze trasversali o in partiti di ispirazione cristiana».
viaDal Vaticano spinta ai cattolici per un partito d’ ispirazione cristiana.