#meritiamolo!

31 agosto 2012

Questo slideshow richiede JavaScript.


Udc: Meritiamolo

31 agosto 2012

Vogliamo un’Italia diversa, che finalmente funzioni come dovrebbe, un Paese di cui sentirsi fieri tra noi italiani e all’estero. Un Paese da cui i giovani non devono scappare, in cerca di prospettive che oggi l’Italia non offre più.

Un Paese che si inserisce in un’Europa dei popoli, un’Europa sovrana e politica (e non un’Europa dei burocrati, delle banche e del capitale). Un Paese fiero della propria Costituzione che, magari con qualche piccolo aggiornamento, rimane una delle carte costituzionali più avanzate del mondo.

Un Paese fiero delle sue Istituzioni; però per farlo queste Istituzioni devono essere ripulite, rinnovate e tirate a lucido, perché oggi come oggi poche si salvano. Vogliamo una classe politica di nuovo in collegamento con i cittadini e con le loro esigenze, non più isolata in una torre d’avorio ben lontana dai problemi e dalle preoccupazioni della gente comune.

Noi siamo cittadini normalissimi che non hanno careghe strapagate, benefit e incarichi da sballo: siamo italiani che si impegnano per meritarsi un futuro migliore, per noi stessi perché siamo giovani, e per le generazioni future, per lasciare un Paese un po’ migliore ai nostri figli di quello che è stato lasciato a noi.

Le nostre ambizioni non sono di potere fine a sé stesso o per retribuzione personale: il potere politico, che in Italia sovrintende ogni cosa, anche troppe, per noi è uno strumento importantissimo e necessario per cambiare questo Paese, per migliorarlo. Per farlo stiamo sgobbando e sgobberemo ancora di più, certi che per avere un futuro bisogna meritarselo.

Non vogliamo che ci siano regalati posti perché siamo belle statuine giovani e piacenti, né perché urliamo contro la “Casta”: vogliamo la possibilità di essere messi alla prova allo stesso livello dei “grandi vecchi”, senza vantaggi ma neanche senza svantaggi, per dimostrare che siamo assolutamente in grado guadagnarci sul campo le posizioni che ci permetteranno di cambiare l’Italia.

Non vogliamo né possiamo aspettarci che il nostro futuro, come cittadini italiani, ci sia messo di fronte su un piatto d’argento. E se vogliamo aspettarlo senza fare nulla, il futuro che ci sarà offerto sarà l’unico che potremo e dovremo accettare, senza avere diritto di lagnarci.

Noi il futuro vogliamo costruircelo e meritarcelo: e siamo convinti che così facendo il futuro degli italiani sarà migliore di come si prospetta oggi. L’unico modo per guadagnarsi qualcosa è prenderselo da sé, a questo sono chiamate le generazioni di giovani italaini e quelle di meno giovani che tengono a questo Paese. Sì, costa fatica, ma è l’unico modo. Per questo abbiamo impostato la nostra intera iniziativa su due pilastri: uno è la concretezza (perché di belle parole e di pipponi ciceronici ne abbiamo sentiti fin troppi) e l’altro è la partecipazione (perché, appunto, il futuro di un Paese democratico deve basarsi sull’impegno e sullo sforzo di tutti i cittadini responsabili).

Con “meritiamolo” abbiamo intenzione di raccogliere, discutere, raffinare e condensare in alcuni punti dei progetti e dei programmi che possano migliorare il futuro dell’Italia. Abbiamo intenzione di farlo con chiunque abbia voglia di partecipare e impegnarci.

Per questo l’intera iniziativa si svolgerà in rapporto con i cittadini italiani, con la partecipazione di persona o via internet. Oltre a metterci la nostra voglia e le nostre capacità, le idee e il loro sviluppo le costruiremo via via insieme a coloro che avranno voglia di seguire questo cammino. Noi mettiamo a disposizione le suole delle nostre scarpe (per camminare e incontrarci) o alcuni semplici strumenti informatici, come questo sito e i social network. Voi ci mettete le vostre intuizioni, le vostre proposte, il vostro trasporto. Se uniremo le forze, saremo capaci di raffinare proposte dirompenti e popolari che siano in grado di travolgere con il loro impeto la stanca politica italiana.

Se non lo fanno gli italiani per bene, nessuno lo farà al loro posto. Per cui guardatevi bene allo specchio e chiedetevi se, in questa fase, non siete chiamati anche voi, ognuno secondo le proprie capacità e qualità, a partecipare e a darvi da fare. Secondo noi sì. Siamo tutti chiamati, oggi, a migliorare l’Italia. A provarci. Non ci sono scuse e chi non lo farà non potrà in futuro lamentarsi.

Se vogliamo un futuro, dobbiamo meritarcelo. E quindi… MERITIAMOLO!

viaMeritiamolo.


Liberal: la prima pagina di oggi

30 agosto 2012

(abbonati, solo 25 euro l’anno)


Gli errori del Carroccio Festa della Lega I bergamaschi sono mancati

30 agosto 2012

Quest’estate non c’è stata festa della Lega in Bergamasca che non abbia visto la presenza dei «capi» e di Bossi in particolare. Sono mancati, però, i bergamaschi anche se per la crisi molti non erano in ferie: hanno preferito rimanere a casa ai discorsi profondi dell’ex capo della Lega che oggi conta come il due di denari quando a briscola comanda bastoni. Avrebbero voluto sentire la spiegazione del fallimento politico di un partito nato sull’onda della protesta contro la partitocrazia e le tangenti e che è rimasto schiacciato dalla bramosia di denaro e dall’uso di soldi pubblici a scopi personali. Come, anzi, peggio degli altri.
Un partito che voleva modificare tutto: giustizia, fisco, sicurezza, istituzioni, ma che in vent’anni non è riuscito a cambiare nulla. Un partito che vaneggiava a un’utopica secessione, prima, ed al federalismo, poi, e che, nell’illusione di ottenerli è sempre scesa a compromessi con i governanti di turno, forse non del tutto resistente al fascino del potere, anche se questo aveva sede a Roma. Un partito che poneva al centro del suo programma la sicurezza (ronde, contrasto all’immigrazione, espulsione dei rom…) ma che nulla ha fatto per migliorare la qualità della vita dei cittadini se non fomentare tanto un odio intestino tra terroni e padani, quanto una comune ostilità verso ogni straniero .
Un partito che in economia voleva eliminare gli sprechi di denaro pubblico ma che alla fine non ha voluto abolire gli enti inutili come le Province ed ha difeso in ogni modo le tante aziende municipalizzate e pubbliche che sono diventate il vero centro di spreco di soldi pubblici. Probabilmente perché nel frattempo era entrato nei consigli di amministrazione di questi enti e non voleva rinunciare ai privilegi.
Ed hanno fatto bene i bergamaschi a starsene a casa! Non avrebbero sentito nulla di tutto questo come non avrebbero sentito nulla sulla scorta all’ex ministro Calderoli e sulla pattuglia di otto poliziotti che dovevano vigilare sulla sua abitazione e che ci è costata quasi un milione di euro in due anni; sul «cerchio magico», sui «barbari sognanti» che fanno affari in Tanzania, dei diamanti e dei lingotti d’oro. Non avrebbero nemmeno potuto udire un resoconto degli interventi e delle cose belle ed utili fatte dai nostri cinque rappresentanti leghisti a Roma (Calderoli e Castelli presenti da più di vent’anni!), a Milano ed in Provincia (Presidente Pirovano).
Avrebbero solo sentito ancora una volta i soliti slogan sul federalismo ed anche sulla secessione, i soliti insulti di Bossi contro «Roma ladrona» (senti chi parla) e la litania contro il complotto preparato ancora da Roma contro la Lega. Non avrebbero sentito un doveroso «mea culpa» e le scuse per il tradimento di valori che Bossi e la Lega avevano detto di voler presentare in politica. Valori traditi in nome del dio denaro, altro che dio Po. I bergamaschi, standosene a casa, hanno voluto far presente che sono sì «brava gente» come ha detto Bossi in un comizio, ma che hanno preso coscienza delle frottole del Carroccio e di non essere più disposti a farsi prendere in giro da chi predica in un modo e poi razzola male.
Mario Mercandelli
coordinatore vicario Giovani Udc Bergamo

Letto su L ‘ Eco di Bergamo del 30 agosto